Le foto artistiche di Valerio Giulianelli in America Latina Bolivia

Bolivia indios, Foresta amazzonica, linea equatore fiume Napo

Foto antiche Viterbo

BOLIVIA

 

Le foto sono state scattate nella zona di Santa Cruz, Sucre, La Paz, Cochabamba, Potosi


(Uyuni mt.3.700 - El Salar, Isla Incahuasi ( Casa degli Incas )

VIDEO DELLA BOLIVIA

GALLERIE FOTOGRAFICHE

SCHEDA INFORMATIVA DEL SALAR

  Potosi         

  Uyuni - el Salar

   Altipiani della Bolivia 

   Cementerio de trenes

      Galleria foto 1          

   Galleria foto 2

la paz bolivia    La Paz - Copacabana -  Lago Titicaca  

   Bautismo Francisca Rosa in Santa Cruz

   Missioni Gesuitiche - Ciquitania

  Santa Cruz        

  Mercati di Santa Cruz

  Dipartimenti: Santa Cruz - Beni - Tarija

   Cotoca     

   Sucre

   Hogar S. Lorenzo:  "NIDO"

   Hogar S. Lorenzo : "NIDITO"  casa dei piccolissimi  

   Fortalezza (Riformatorio)

   Ospedali Santa Cruz 

  Medici/Infermieri Boliviani all'Ospedale Belcolle di Viterbo

 

cartina geografica bolivia

Mappa Bolivia

  

  Il Vulcano Lincacabur 5.920 mt e la Laguna Verde  4.400 mt,

 si trovano al confine tra Bolivia e Cile

Il confine tra Bolivia e Cile, Hito Cajion nei pressi di San Pedro di Atacama

 

 

 

Notizie Geografiche

Superficie: 1.098.581 Km²
Abitanti: 8.274.000
Densità: 7,5 ab/Km²

Forma di governo: Repubblica presidenziale

Capitale: La Paz (793.000 ab., 1.484.000 aggl. urbano)

capitale amministrativa e sede del governo, Sucre (216.000 ab.) capitale legale

Altre città: Santa Cruz de la Sierra 1.135.000 ab. (1.261.000 aggl. urbano), Cochabamba 517.000 ab. (770.000 aggl. urbano)

Gruppi etnici: Amerindi 55%, Meticci 30%, Bianchi 15%

Monti principali: Sajama 6542 m, Illampu 6421 m, Illimani 6402 m

Fiumi principali: Mamoré 2000 Km (con Rio Grande), Guaporé 1364 Km (totale, compreso tratto brasiliano), Beni 984 Km, Itonomas 820 Km, Pilcomayo 700 Km (tratto boliviano, totale 2500 Km), Madre de Dios 700 Km (tratto boliviano, totale 1100 Km)

Laghi principali: Titicaca 3334 Km² (parte boliviana, totale 8300 Km²), Lago de Poopó 1337 Km², Huaytunas 360 Km², Rogagua 350 Km², Rogaguado 324 Km²
Isole principali: Isla del Sol (nel lago Titicaca) 14,3 Km²
Clima: Tropicale - continentale

Lingua: Spagnolo, Quechua, Aymará (tutte ufficiali)
Religione: Cattolica 88,5%, Protestante 9%, altro 2,5%
Moneta: Boliviano

Percorrere questo paese, grande tre volte l’Italia,  significa stupirsi per le bellezze naturali, per il calore della sua gente e per la laboriosità delle sue città ma anche imbattersi nei simboli visibili di questo dramma sociale passando dalle foreste della pianura amazzonica, ai deserti dell’altopiano, fino alle cime delle Ande, dove le testimonianze delle origini sembrano accartocciarsi  in un groviglio inestricabile con quelle attuali. Gli Indigeni rappresentano circa il 60 per cento della popolazione a cui si aggiungono un altro 30 per cento di meticci; appartengono ai gruppi Quechua , sopravvissuti dell'antico impero incaico, di cui conservano la lingua, e Aymarà  che sono una popolazione più antica. Questa larghissima maggioranza tuttavia vive in condizioni fra le più povere del mondo, la durata media della vita non supera i 50 anni, il 65 per cento della ricchezza nazionale è tuttora in mano a pochi. La maggior parte degli indigeni della Bolivia vive sui gelidi altipiani, poveri di humus, dove anche i ritrovati dell'agricoltura moderna si rivelano incompatibili con quelle zone e si finisce per ritornare alla saggezza millenaria dell'indio. Gli indigeni su queste montagne sono riusciti a selezionare sin dalla preistoria circa 400 varietà di patate. Da epoche immemorabili hanno appreso la tecnica di liofilizzare le patate, le disidratano completamente e riescono a conservare inalterato il prodotto, il cosiddetto "chuno negro", anche per dieci anni. Per ottenerlo le patate vengono lasciate a mollo nell'acqua per ammorbidirle e poi esposte al gelo delle notti ed al calore diurno per 4 - 8 giorni, infine vengono calpestate per farne uscire completamente il liquido residuo e liberarle dalle bucce, quello che rimane è l'amido di sapore alquanto amaro, concentrato nei suoi componenti nutritivi e non deperibile, in genere aggiunto a zuppe come, ad esempio, quella ottenuta con semi di quinoa, una pianta che gli Inca chiamano « chisiya mama » che in quechua  vuol dire « madre di tutti i semi», un'ottima fonte di proteine vegetali, coltivata da 5000 anni sugli altipiani a 4000 metri e le cui migliori varietà crescono nei territori salmastri del Salar, nelle zone di Oruro e Potosì. Imprescindibile per gli indigeni è l’uso delle foglie di coca che contengono ecgonina, che ha effetto stimolante, riduce la fame, la sensazione di freddo e di fatica e sono ricche di vitamina B1 B2 e C.  La masticazione delle foglie di coca, che porta sempre con se, è di uso quotidiano, oltre che rituale in tutte le cerimonie, anche se si tratta di cerimonie religiose di origine cristiana; del resto nonostante la massiccia opera di conversione ad opera dei missionari non si può dire nemmeno che sia  avvenuto un vero e proprio sincretismo fra cristianesimo e culti locali. I contatti con l'esterno sono aumentati ma la casa, i piccoli appezzamenti di terreno e la comunità, restano il punto di riferimento fondamentale: ogni piccola unità conosce gli "altri" soprattutto in seguito ai viaggi periodici verso il villaggio comunitario ed a quelli, assai più rari, diretti in città.

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Valerio Giulianelli - Viterbo - info@fotogiulianelli.it